Gruppo di Studio sui Disturbi del Comportamento

Gruppo di Studio sui Disturbi del Comportamento

I disturbi psicomportamentali sono sintomi estremamente rilevanti nell’ambito delle diverse forme di demenza. La frequenza e gravità di tali sintomi sono fortemente correlate con il carico assistenziale e riducono fortemente la qualità di vita della persona con demenza e del suo caregiver. Gli psicofarmaci sembrano avere una modesta efficacia nei confronti dei BPSD e possono portare molti effetti indesiderati; inoltre, pochi sono gli studi randomizzati controllati sul loro uso per ridurre specifici BPSD e quasi nessun psicofarmaco ha in Italia un’indicazione specifica al riguardo. Non solo, le direttive AIFA sul loro utilizzo nella demenza sono di difficile applicazione nella pratica quotidiana. Per quanto riguarda gli interventi non farmacologici, pur essendoci un generale consenso sulla loro essere l’intervento di prima scelta, vi è poca chiarezza in letteratura su quali siano le tecniche più efficaci, specie per particolari BPSD. Un enorme problema è rappresentato dal riuscire a trovare un modo in cui sia possibile istruire capillarmente gli operatori/caregiver su questo tipo di approccio.

In generale inoltre, mentre è stata prodotta un’enorme mole di studi sui determinanti biologici e anatomici dei sintomi cognitivi della demenza, i BPSD hanno ricevuto meno attenzione in letteratura e negli studi clinici, nonostante la nostra esperienza clinica ci confermi che sono i sintomi di maggiore interesse per i caregiver.

Per tali motivi si è costituito all’interno della SINDEM un Gruppo di Studio sui Disturbi Psicocomportamentali nelle demenze, che è stato recentemente approvato dal Consiglio Direttivo; fra gli obiettivi sinora proposti di questo gruppo vi sono:

  • La diffusione capillare delle conoscenze relative ai BPSD a tutti i livelli (trattamento, valutazione, fattori biologici e ambientali, ecc.) e in ogni sede opportuna.
  • Progettare una revisione della letteratura sulle tecniche non farmacologiche di trattamento dei BPSD e censire l’uso delle stesse nei CDCD italiani al fine, se possibile, di stilare delle Linee Guida al riguardo. Inoltre, progettare azioni per diffondere tali tecniche. Su questo ultimo punto ci si propone di contattare anche le associazioni rappresentative di altre categorie professionali (ad es. psicologi e terapisti occupazionali).
  • Progettare una revisione della letteratura sull’effetto degli psicofarmaci appartenenti alle diverse categorie farmacologiche (antidepressivi, antipsicotici, altri) e relativamente a diversi tipi di BPSD al fine, anche in questo caso, di stilare delle Linee Guida, anche in relazione alle recenti leggi sulla responsabilità dei medici. Tali azioni potrebbero essere concertate con altre associazioni che si occupano di demenze, come la SIGG e l’AIP.
  • La standardizzazione di una nuova scala di screening per i BPSD basata oltre che sull’anamnesi raccolta dal caregiver sull’osservazione clinica diretta - studiare i determinanti biologici e di neuroimaging dei BPSD in relazione al loro decorso e alle diverse forme di demenza.
  • Studiare i determinanti ambientali/familiari dei BPSD e della loro prognosi in relazione a tali fattori.
  • Collaborare con l’AIP per il Delirium Day.
  • Collaborare con gli altri gruppi di studio della SINDEM (in particolare i gruppi di studio sulla DLB, la FTD, i disturbi del sonno, l’etica

ATTIVITA' 2021-2022

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SINdem

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alla SIN per le demenze

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