Coordinatore: Annachiara Cagnin
Università di Padova – Dipartimento di Neuroscienze
La DLB è la seconda forma più comune di demenza neurodegenerativa dopo l’AD (15% delle demenze). Nonostante questo, la DLB è sottostimata e spesso diagnosticata erroneamente come forma di AD. Infatti, sebbene le caratteristiche principali della DLB siano la fluttuazione delle capacità cognitive (FC), le allucinazioni visive (VH), i disturbi comportamentali del sonno REM (RBD) ed i segni extrapiramidali, questi possono anche non comparire durante il corso della malattia o possono sovrapporsi a quelli dell’AD. E’ molto importante differenziare la DLB dall’AD, dal momento che la prognosi della DLB è più severa, gravata da possibile sviluppo di reazione avversa severa ai neurolettici e da una progressione di malattia più veloce. La DLB determina ,inoltre, elevati costi per il SSN, scarsa qualità di vita e alti tassi di istituzionalizzazione e mortalità . La DLB si presenta anche con sintomi comportamentali distruttivi (FC, VH, RBD, psicosi conclamata) il cui trattamento è lontano dall’essere ottimale. I pazienti con DLB mostrano un’alta incidenza di delirium, che rappresenta una condizione di emergenza per i pazienti ospedalizzati.
Questo sottolinea il bisogno di interventi e misure politiche socio-sanitarie, della creazione di network integrati per la demenza e dell’implementazione di strategie volte a raggiungere un’appropriatezza di trattamento soddisfacente. L’attenzione della comunità scientifica internazionale e dell’opinione pubblica è cresciuta nei confronti della DLB, che adesso è riconosciuta come un’entità clinica specifica nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). I nuovi criteri internazionali del Consensus per la DLB sono stati rilasciati nel 2017.